
Pubblico il breve scambio di email intercorso tra la senatrice Stefania Pucciarelli della Lega Nord e me, dopo che ho inviato p.c. a tutti i membri del Gruppo parlamentare della Lega Nord del Senato una lettera inviata al senatore Alberto Bagnai sulla sua censura di un mio commento sulle sue bufale sul Governo Monti.
Re: Lettera n. 2 al Sen. Alberto Bagnai sulla sua censura di un mio commento sulla correlazione spuria e sulle sue bufale sul Governo Monti
Da: stefania.pucciarelli@senato.it
Le chiedo cortesemente di noi inoltrarmi più queste lettere in quanto non sono interessata.Buona giornata,Stefania Pucciarelli.
Re: Lettera n. 2 al Sen. Alberto Bagnai sulla sua censura di un mio commento sulla correlazione spuria e sulle sue bufale sul Governo Monti
A: stefania.pucciarelli@senato.it
Egr. Senatrice Pucciarelli,
Pensavo volesse ringraziarmi dell’utile informazione. Invece mi dice che Lei, senatrice della Repubblica, non è interessata a sapere che un Suo collega leghista, professore universitario di Economia e presidente della Commissione Bilancio e Finanze del Senato, ignora i dati economico-finanziari delle leggi fondamentali della XVI legislatura (Governi Berlusconi e Monti, che hanno gestito la più grave crisi economica dal 1929), ne parla ad ogni pie’ sospinto e propala bufale gigantesche sul Governo Monti, al quale imputa la responsabilità della predetta crisi e dell’aumento della povertà, quando Monti ha varato soltanto il 19% del totale delle manovre contro l'81% di Berlusconi ed è stato molto più equo.
In effetti tanto strano non è, poiché la Lega Nord (statutariamente è ancora tale) approvò tutte le manovre pesantissime e scandalosamente inique del governo Berlusconi, inclusa la severa riforma Sacconi, ma poi ha addossato tutta la colpa su Monti e Fornero, che hanno dato una mano con le loro millanterie.
In primis Matteo Salvini, al quale l’ho contestato sia per lettera due volte, sia in diretta su Radio1 Zapping.[1] E Salvini ha basato su queste due BUFALE ormai diventate mondiali la vittoriosa propaganda elettorale del 2018. Ma la verità – si sa - fa male, in particolare a voi di destra, per l’educazione severa ricevuta. Per cui non legga il mio libro, vi troverebbe tutto spiegato e provato attraverso i documenti parlamentari. Buona notte,
[1] Lettera n. 2 all’On. Matteo Salvini sulle sue notizie false-fake news-bufale sulla riforma delle pensioni Fornero
PS: La informo che, come faccio sempre, riporterò questo scambio di email nel mio blog.
Re: Lettera n. 2 al Sen. Alberto Bagnai sulla sua censura di un mio commento sulla correlazione spuria e sulle sue bufale sul Governo Monti
Da: stefania.pucciarelli@senato.it
Le ripeto,che non gradisco ricevere più sue mail.Buona giornata,Stefania.
Lettera n. 2 al Sen. Alberto Bagnai sulla sua censura di un mio commento sulla correlazione spuria e sulle sue bufale sul Governo Monti

Pubblico la lettera che ho inviato in data 18 aprile al senatore Alberto Bagnai, della Lega Nord, presidente della Commissione Finanze del Senato, sulla sua censura di un mio commento nel suo blog sulla correlazione spuria e sulle sue ennesime bufale sul Governo Monti. Ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta.
Lettera n. 2 al Sen. Alberto Bagnai sulla sua censura di un mio commento sulla correlazione spuria e sulle sue bufale sul Governo Monti
A: alberto.bagnai@senato.it, stanislao.dipiazza@senato.it e altri 47+553
Come Le avevo promesso, Le invio il mio commento sulle Sue bufale sul Governo Monti, che ha censurato. Di seguito, c’è la spiegazione del perché il Suo post mi ha fatto sganasciare dal ridere.
The awanagana approach to monetary theory and policy (chapter 1)
Non frequento questo sito di adepti, stamattina questo post mi è arrivato sul telefonino tra la selezione di Google, e l’ho letto, ma arrivato a questa frase ”solo che uno che non capisce cosa sia una correlazione spuria cosa volete ne capisca di etichetta!?”, ho pensato subito a questi Suoi post precedenti, che affermano che il millantatore Monti avrebbe causato la recessione e aumentato i poveri, ed allora mi sono sganasciato dal ridere.
venerdì 11 marzo 2016
Fukushima vs. Monti (offerta vs. domanda)
http://goofynomics.blogspot.com/2016/03/fukushima-vs-monti-offerta-vs-domanda.html
giovedì 1 giugno 2017
QED74: "Dottò, è 'a frizzione! Come 'a tocchi sossòrdi..."
Ora, c’è una cosa da apprezzare in questo QED. Certo, in termini giornalistici (e anche in termini fattuali) è interessante sottolineare l’enormità della pedita che Monti ci ha inflitto (i famosi 300 miliardi). Ma in termini scientifici, intellettuali, ci sono cose più stuzzicanti da rilevare.
http://goofynomics.blogspot.com/2017/06/qed74-dotto-e-frizzione-come-tocchi.html
Alberto Bagnai: "Il governo Monti ci ha lasciato un buco di 400 miliardi. Questa è la sua eredità, i poveri"
1 Ottobre 2018
C'è poco da criticare la manovra, spiega il leghista Alberto Bagnai, ospite ad Agorà su Raitre. Perché se le condizioni economiche e finanziarie sono queste non è certo colpa di questo governo. "Due anni fa il Def fatto da Pier Carlo Padoan riportava che con l'austerità del governo Monti avevamo avuto un buco di circa 400 miliardi". E questa, sottolinea il presidente della commissione Finanze del Senato, "è l'eredità che lasciamo ai nostri figli, i poveri. Noi stiamo intervenendo su questa eredità. Il tema è il lavoro e la povertà".
https://tv.liberoquotidiano.it/video/politica/13383140/alberto-bagnai-governo-mario-monti-ci-ha-lasciato-un-buco-di-400-miliardi-questa-e-la-sua-eredita-i-poveri.html
PS: Spero che non lo censuri, è antipatico sobbarcarmi alla fatica di risegnalare ai Suoi colleghi che anche Lei ha il vizietto della censura (che accomuna i professori di sinistra, di centro e di destra come Lei).
Traggo dall’Appendice al capitolo 1 del mio libro LE TRE PIU’ GRANDI BUFALE DEL XXI SECOLO, dove sono riportati 40 esempi clamorosi (quasi tutti economisti, tra cui un premio Nobel, o giornali economici prestigiosi) vittime della Prima Più Grande Bufala.
Berlusconi, non Monti. Le manovre finanziarie correttive del governo Berlusconi, in un quasi equivalente lasso di tempo (circa un anno e mezzo), sono state ben il quadruplo di quelle del governo Monti.
Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
- governo Monti 63,2 mld (19,2%);
Totale 329,5 mld (100,0%).
[...]
Tabella n. 3 - Valori delle cinque manovre correttive varate dal 2010 al 2012
Governo Berlusconi: DL 78/2010, DL 98/2011 e DL 138/2011; Governo Monti: DL 201/2011 e DL 95/2012 (milioni di euro)
*Minori spese per 20.326 milioni nel triennio 2012-14 sono compensate da minori entrate per 19.680.
(Fonte: elaborazione mia su dati del Servizio Studi della Camera o del Senato)
2. Anche gli economisti sono stati vittime del pifferaio magico Berlusconi
[…] Si tratta di un fenomeno di obnubilamento della quasi intera classe degli economisti (oltre che degli esperti di previdenza), che (a) o/e sbagliano la paternità delle manovre; (b) o/e applicano una teoria economica strampalata: considerano gli effetti delle stesse come farebbe il cemento a presa rapida; (c) o/e confondono la correlazione con la causalità (anche se, in realtà, tutto nasce – vittime anch’essi della potente disinformazione berlusconiana e del centrodestra come una qualunque casalinga - dalla ignoranza dei dati).
«Nella ricerca scientifica si confondono spesso due concetti: la correlazione e la causalità. La correlazione si riferisce ad una relazione tra due (o più) variabili che cambiano insieme. Una correlazione può essere positiva o negativa.
• Una correlazione positiva vuole dire che se una variabile aumenta (per es., il consumo di gelato) anche l'altra aumenta.
• Una correlazione negativa funziona all'opposto: se una aumenta l'altra diminuisce.
La causalità si riferisce ad una relazione tra due (o più) variabili dove una variabile causa l'altra. Devono essere soddisfatti tre criteri perché si abbia causalità:
• le variabili devono essere correlate;
• una variabile deve precedere l'altra variabile;
• deve essere dimostrato che una terza variabile non stia provocando alcun cambiamento nelle due variabili di interesse (assenza di correlazione spuria).»
Ecco 40 esempi davvero clamorosi (tra i meno clamorosi, c’è l’onorevole Claudio Borghi, ndr).
Riporto ciò che ha scritto nel 2016 e 2017, e poi dichiarato recentemente già ricoprendo il ruolo di presidente della Commissione Finanze del Senato, il sedicente di sinistra, eletto con la Lega Nord, professore di Economia, Alberto Bagnai, su Monti come solo responsabile della recessione, coadiuvato – udite, udite – dal Ministero dell’Economia e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: (a) sbagliano la paternità delle manovre; (b) applicano la teoria economica strampalata del cemento a presa rapida, quando è noto, soprattutto agli economisti, che dall’emanazione di una legge a che questa esplichi i suoi effetti passano al minimo sei mesi. Come è il caso anche del decreto “Salva-Italia”, le cui principali misure sono state l’IMU (reintroduzione sulla casa principale e aggravamento sugli altri cespiti), che, com’è noto, viene pagata in due rate semestrali posticipate; e, ancor più, la riforma delle pensioni Fornero, che, come ormai è noto ai lettori di questo libro, esplica i suoi effetti a decorrere dal 2013, con un trend crescente fino al 2020; e (c) confondono la correlazione con la causalità.
Ora, anche volendo considerare l’effetto delle aspettative, a me pare che questo triplice concorso di “colpa” di errata attribuzione delle responsabilità della recessione sia del tutto clamoroso.
Il professor Bagnai imputa tutto a Monti, prima (i) comparando il Giappone con l’Italia di Monti e quantunque il secondo grafico attesti che la curva del PIL è in flessione già prima che arrivasse Monti; poi (ii) portando come fonte di un suo post quanto ha scritto il Ministero di Economia e Finanze nel Programma Nazionale di Riforma, la terza parte del Documento di Economia e Finanza 2017, senza capire che questo – dimentico di ciò che il medesimo ministero aveva scritto nel 2011 - attribuisce erroneamente a Monti anche le manovre, molto più corpose, decise da Berlusconi; e, infine, (iii) citando il ministro dell’Economia ed anch’egli economista, Pier Carlo Padoan, che commette lo stesso errore. Tra i primi due interventi e il terzo, i miliardi crescono da 300 a 400.
17. venerdì 11 marzo 2016
Fukushima vs. Monti (offerta vs. domanda)
QED74: "Dottò, è 'a frizzione! Come 'a tocchi sossòrdi..."
Ora, c’è una cosa da apprezzare in questo QED. Certo, in termini giornalistici (e anche in termini fattuali) è interessante sottolineare l’enormità della pedita che Monti ci ha inflitto (i famosi 300 miliardi). Ma in termini scientifici, intellettuali, ci sono cose più stuzzicanti da rilevare.
Alberto Bagnai: "Il governo Monti ci ha lasciato un buco di 400 miliardi. Questa è la sua eredità, i poveri"
C'è poco da criticare la manovra, spiega il leghista Alberto Bagnai, ospite ad Agorà su Raitre. Perché se le condizioni economiche e finanziarie sono queste non è certo colpa di questo governo. "Due anni fa il Def fatto da Pier Carlo Padoan riportava che con l'austerità del governo Monti avevamo avuto un buco di circa 400 miliardi". E questa, sottolinea il presidente della commissione Finanze del Senato, "è l'eredità che lasciamo ai nostri figli, i poveri. Noi stiamo intervenendo su questa eredità. Il tema è il lavoro e la povertà".
Anche il presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, professor Alberto Bagnai, sedicente-di-sinistra-eletto-dalla-Lega-Nord, ha il vizietto della censura.
Lettera al Sen. Alberto Bagnai, presidente della Commissione Finanze del Senato, sulla sua censura di un mio commento
Naturalmente, la bufala del Ministero del Tesoro fa strage tra i media.
Commissione Finanze e Tesoro del Senato
Commissione Bilancio del Senato
Commissione Bilancio della Camera
Commissione Finanze della Camera
Gruppo parlamentare Lega Nord Senato
Gruppo parlamentare PD Senato

Pubblico la lettera che ho inviato una settimana fa al senatore della Lega Nord Alberto Bagnai, sulla sua ennesima censura di un mio commento nel suo blog. Ho inviato la lettera per conoscenza alla presidentessa del Senato e ai membri della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, di cui Bagnai è presidente. Ad oggi non ho ricevuto nessuna risposta.
A: alberto.bagnai@senato.it, stanislao.dipiazza@senato.it e altri 24
Poiché ha censurato il mio commento, glielo invio al Suo indirizzo del Senato.
Citazione: “Ho fatto il mio lavoro: tutelare il diritto di espressione”.
Visito questo sito molto raramente, poiché aborro le sette e i censori strampalati. Conoscendo la Sua inclinazione alla censura strampalata, a leggere del Suo compito di "tutelare il diritto di espressione" mi è venuto da ridere e non ho saputo resistere al desiderio di commentare.
Ma forse era il Suo doppio, vista la Sua, almeno per me, inspiegabile adesione, quale sedicente uomo di sinistra, a un partito di destra come la Lega Nord, che ha massacrato i poveri cristi nella XVI legislatura, retto ora - oggettivamente - da un contaballe, forte con i deboli e debole con i forti e i ricchi.
L'unica attenuante che mi viene in mente, avendo letto in passato qualche Suo strafalcione, è la Sua ignoranza in materia pensionistica e di manovre correttive passate.
Seguirò con interesse la produzione normativa del Parlamento e, in particolare, le proposte di legge Sue e del Suo Gruppo parlamentare, sperando di non dover rimpiangere il sedicente socialista Tremonti.
PS: Si può dire contaballe di un contaballe?
Riallego, come prova documentale e a fini di promemoria:
L'assassinio della verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la grande recessione
Dopo essermene tenuto alla larga finora per le ragioni riportate nell’Appendice, dieci giorni fa ho deciso di iscrivermi alla newsletter di Goofynomics, il noto e frequentatissimo blog del prof. Alberto Bagnai. Ma è durato poco.
Riporto la discussione tra un suo adepto e me su Monti-Fornero e le pensioni, al termine della quale Bagnai ha censurato per due volte la mia risposta a Francesco, ma sul tema del complotto orchestrato, nel 2011, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ai danni dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Per chi non lo sappia, preciso che nel blog Goofynomics vige la moderazione preventiva dei commenti, che è già, detto in generale, una scelta rappresentativa della scarsa liberalità del titolare del blog e che, a mio avviso, costituisce in ogni caso una forma di condizionamento della libertà di espressione dei commentatori, poiché li induce vuoi, almeno in parte, ad autocensurarsi, vuoi – e non è una contraddizione –, in parte, – almeno così capita a me - a saggiare la soglia di tolleranza – diciamo così - del moderatore. Infatti, nel caso di questo dialogo, con Maurizio59, io mi sono in parte censurato, nel senso che ho contenuto le mie abituali “aggressività” e “cattiveria”, che adopero come strumenti funzionali a demolire la loro resistenza (nel suo stretto significato psicoanalitico), quando mi capita di discutere con paranoici più o meno gravi (vedi, ad esempio, questo Dialogo ‘terapeutico’ tra un antimontiano preconcetto e me, antimontiano razionale 1 oppure 2), svoltosi però nel blog di Carlo Clericetti, su Repubblica, che non modera i commenti.
La discussione si è svolta in calce a questo post:
Belli, Keynes, e il jobs act
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Qui riporto le mie due risposte censurate, in parte influenzate dalla mia autocensura (in assenza di moderazione, avrei scritto un commento diverso) e in parte dalla volontà di saggiare il livello di tolleranza del blog, vedi la notizia dell’affiliazione di Giorgio Napolitano alla Massoneria o l’espressione “un uomo da tempo malato” riferita a Berlusconi.
Francamente, io non so perché Alberto Bagnai abbia censurato anche la mia seconda risposta, posso fare soltanto delle congetture. La prima spiegazione, più probabile e razionale, è che lo abbia fatto perché ho conservato l’espressione “un uomo da tempo malato”, riferito a Berlusconi, anche se ho aggiunto apposta “ad avviso della moglie”; la seconda, poiché linkavo abitualmente dei miei post, è che abbia cominciato a pensare che usassi il suo blog per promuovere il mio (il che è una fesseria poiché so per certo in base al riscontro che quasi nessuno apre i link, anche io lo faccio raramente); infine, terza, la meno probabile, la citazione del profilo psicologico riferita a Berlusconi (“il fattore preponderante per capire Berlusconi è quello psicologico”), che forse, essendo un sodale di Quarantotto (Luciano Barra Caracciolo), gli ha fatto fischiare le orecchie.
Nota: ho ricostruito oggi le due risposte nel formato Blogger utilizzando la funzione “anteprima”; le date sono esatte, gli orari approssimativi.
@Francesco
Sono quasi del tutto d’accordo con te.
Sul compagno Napolitano, secondo il libro “Massoni” affiliato dal 1989 alla più reazionaria delle superlogge, la rockefeller-kissingeriana “Three Eyes”, con me sfondi una porta aperta.
Sul fatto che fossero tutti contro Berlusconi, non ci piove.
Sul fatto che sia stato organizzato un “complotto” per defenestrarlo, ho già scritto che sono sostanzialmente d’accordo. E questo – ho visto ora - lo scrissi già nell’immediatezza del fatto (cfr. il mio commento all’articolo del novembre 2011 di Stefano G. Azzarà di uniurb “Un colpo di Stato è un colpo di Stato. Bisogna chiedere elezioni subito”, che trovi, scorrendo pazientemente l’Appendice, in calce al mio post “Analisi parziale del complotto contro Berlusconi”, allegato al post linkato più sopra “Lettera a redazione@eguaglianzaeliberta.it sul complotto contro Berlusconi”).
Vengo al quasi. Ho eccepito soltanto che nessuno, neppure Napolitano, avrebbe potuto “dimissionarlo”. L’ha fatto lui, sia perché – elemento determinante in una democrazia parlamentare - aveva di fatto perso la sua maggioranza parlamentare (vedi Appendice citata sopra), sia, soprattutto (a mio avviso, essendo da molto tempo un suo “studioso”, il fattore preponderante per capire Berlusconi è quello psicologico), perché non si sentiva più “amato” nei consessi internazionali, anzi veniva trattato come un reietto, vedi al G20 di Cannes del 3/11/2011:
G20 di Cannes - Video
G20 di Cannes – Le foto).
Per smaltire quell’umiliazione, gli ci volle un intero anno, dopodiché ritornò battagliero (cfr. Il Sig. Silvio B. e il suo tallone d’Achille/16/Il ritorno
1 oppure 2).
Infine, va anche considerato l’interesse supremo nazionale, messo a rischio concretamente, al di là dei numeri macroeconomici tenuti in non cale dai mercati finanziari lasciati liberi di agire dall’inerzia colpevole della BCE, da un uomo da tempo malato che ci è costato tantissimo, segnatamente ai poveri cristi, inclusa la quasi impossibilità in quella situazione drammatica di applicare la regola democratica e andare alle urne.
@Francesco
Sono quasi del tutto d’accordo con te.
Sul compagno Napolitano, con me sfondi una porta aperta.
Sul fatto che fossero tutti contro Berlusconi, non ci piove.
Sul fatto che sia stato organizzato un “complotto” per defenestrarlo, ho già scritto che sono sostanzialmente d’accordo.
Vengo al quasi, che è grosso e che attiene alle responsabilità di Berlusconi. Che tu – vedo - inclini a sottovalutare, poiché quelle che per te sono delle attenuanti - le condizioni di contesto - per me sono delle aggravanti o almeno elementi concordanti della sua incompetenza a ricoprire il ruolo di PdC. D’altronde, sembra non si sia mai dato nella storia che un imprenditore sia mai diventato un bravo primo ministro. Adam Smith sosteneva, addirittura, che gli imprenditori, per le loro caratteristiche, sono negati alla politica.
Ho eccepito prima che nessuno, neppure Napolitano, avrebbe potuto “dimissionarlo”. L’ha fatto lui, sia perché – elemento determinante in una democrazia parlamentare - aveva di fatto perso la sua maggioranza parlamentare, sia, soprattutto (a mio avviso, essendo da molto tempo un suo “studioso”, il fattore preponderante per capire Berlusconi è quello psicologico), perché non si sentiva più “amato” nei consessi internazionali, anzi veniva trattato come un reietto, vedi al G20 di Cannes del 3/11/2011, pochi giorni prima delle sue dimissioni:
G20 di Cannes - Video
G20 di Cannes – Le foto).
Per smaltire quell’umiliazione, gli ci volle un intero anno, dopodiché ritornò battagliero.
Infine, al di là dei dati macroeconomici, tenuti in non cale sia – contrariamente a ciò che tu affermi - dalla Commissione europea, che – a torto o a ragione – da tempo non si fidava più di lui (cfr. Italia, sorveglianza rafforzata della Ue. Berlusconi: "Fmi è come certificazione bilancio"), sia dai mercati finanziari lasciati liberi di agire dall’inerzia colpevole della BCE, per non parlare dei suoi rapporti deteriorati con il suo principale ministro, Tremonti, e, nell'ultimissimo periodo, con altri esponenti del suo partito, cfr. l’Appendice di questo mio post Analisi parziale del complotto contro Berlusconi), va anche considerato l’interesse supremo nazionale, messo a rischio concretamente e ulteriormente da un uomo, ad avviso della moglie, da tempo malato, che ci è costato tantissimo, segnatamente ai poveri cristi, inclusa la quasi impossibilità in quella situazione drammatica, elemento che non va mai dimenticato, di applicare la normale regola democratica e andare alle urne.
1. La premessa al mio primo ed unico commento postato (12 giugno 2015 16:47) fino alla recente iscrizione a Goofynomics, che mi fu censurata (vedi la citazione nel mio commento del 6 giugno 2016 14:17);
2. I miei due commenti inviati a Goofynomics, dopo aver aspettato invano per un giorno e oltre la pubblicazione della mia seconda risposta a Francesco.
1. Piccola premessa: frequento pochissimo questo blog poiché aborro le sètte, di qualunque tipo e collocazione. Lo faccio ora, in ritardo (ho appena letto il post su Sinistrainrete), perché adoro "bastonare" i settari, soprattutto i capisètta, rigorosamente quando lo meritano.
Mi spiace, ho pubblicato prima una, poi un’altra risposta, ma entrambe sono state censurate.
Mi spiace che lei abbia censurato per 2 volte l’ultimo mio commento. Per il primo, lo capisco, anche se, che Napolitano sia un massone affiliato alla superloggia reazionaria “Three Eyes”, mi è stato censurato da “Keynesblog” ma l’ho pubblicato più volte senza problemi nel blog di Carlo Clericetti (“Repubblica”), che è di un’altra pasta, o, col mio nome e cognome, su Huffington Post.
Per il secondo, francamente non trovo ragioni razionali per la censura. Che, d’altronde, è uno strumento abominevole, indizio di debolezza di chi se ne fa schermo e/o ne abusa.
PS: Naturalmente, come faccio sempre in caso di censura immotivata, mi cancellerò da Goofynomics.
[Mi sono cancellato l’8/6/2016 alle 20:01].
Dialogo acceso tra Quarantotto (Luciano Barra Caracciolo) e me sui poteri della BCE