L’arrogante Commissione Europea
L'ira di Saccomanni, rilievi Ue sorprendenti
Ex ministro dell'Economia: 'Commenti su correttezza conti governo Letta incomprensibili e immotivati'
06 marzo, 18:34
''Sorprende - aggiunge l'ex titolare di Via XX Settembre - la decisione della Commissione di classificare come 'eccessivi' gli squilibri macroeconomici italiani, anche perché all'elevato debito hanno contribuito i versamenti ai fondi europei salva-stati e l'operazione straordinaria di pagamento dei debiti delle P.a.,concordata con la Commissione".
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2014/03/06/Saccomanni-incomprensibili-rilievi-Ue-Debito-per-Salva-Stati_10190557.html
Anche io, come l’ex ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ritengo i rilievi della Commissione Europea ingiustificati.
Lo scorso dicembre, nel post L’arrogante Olli Rehn http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2799018.html, scrivevo le stesse cose dette oggi da Saccomanni:
“Anche per il debito pubblico, si sbaglia, poiché è vero che è altissimo, ma è quello cresciuto meno negli ultimi anni, dallo scoppio della crisi nel 2007. [2] E poi Rehn fa finta di non sapere che l’aumento in percentuale è dovuto soprattutto al calo del PIL e che negli ultimi 2 anni esso è cresciuto in valore assoluto per il contributo al MES (45 mld nel 2012 e 55 nel 2013 per salvare gli altri Paesi) ed il pagamento dei debiti della PA, misura autorizzata dalla Commissione UE”.
Ma non incomprensibili, poiché essi, dal punto di vista di esecutori fedeli della "linea" come Barroso e Rehn, perseguono, in generale, 3 obiettivi:
1. Continuare ottusamente e arrogantemente un gioco delle parti tra la UE e l'Italia per sostenere le politiche di austerity, ancorché palesemente in contraddizione, come si vede dai risultati dell’ultimo quinquennio, con l’obiettivo della crescita e della riduzione del rapporto Debito/PIL, agendo anche sul denominatore.
2. Obbedire ai desiderata, o, meglio, ai diktat della Germania, che tiene sotto controllo i Paesi periferici (i famigerati PIIGS), in particolare la concorrente ed indisciplinata Italia, costringendoli ad aggiustare i loro deficit di competitività (espressi dai disavanzi commerciali) attraverso politiche economiche deflattive, segnatamente dei salari, e non anche politiche espansive nel Paese-guida – la Germania - che trae i maggiori benefici dalla moneta unica, anche se solo ora, alla fine del loro mandato, Barroso e Rehn incominciano a chiederlo.
3. Costringere l’Italia a finanziare la crescita con misure straordinarie, attingendo le risorse dalla ricchezza degli Italiani, attraverso l’introduzione di un’imposta patrimoniale ingente.
Com’è noto ai lettori di questo blog, io condivido quest’ultimo obiettivo e da anni scrivo dell’esigenza di prendere i soldi necessari alla crescita ed a misure straordinarie di welfare (reddito minimo garantito e piano corposo di alloggi pubblici) varando un’imposta patrimoniale ordinaria a bassa aliquota (prevedendo una franchigia di 800 mila-1 mln di €) ed un prestito forzoso di almeno 150-200 mld sulla metà del decile più ricco.
Post e articoli collegati:
Piano taglia-debito per la crescita
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2792930.html
UE, dicotomie
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2804624.html
L’arroganza della Corte Costituzionale tedesca
http://vinces ko.ilcannocchiale.it/post/2805065.html
Fiscal compact, piove, anzi diluvia, sul bagnato. Alcune contromisure
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2805158.html
Tutti pazzi per i bond dell'Eurozona. Ma la classifica del debito estero premia l'Italia e boccia la Spagna
di Vito Lops 5 marzo 2014
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-03-05/tutti-pazzi-i-bond-eurozona-ma-classifica-debito-estero-premia-italia-e-boccia-spagna-105821.shtml
Le cause reali del calo dello spread
Alessandro Morselli* - 02 Marzo 2014
http://www.economiaepolitica.it/index.php/europa-e-mondo/il-cause-reali-del-calo-dello-spread/
Bancor, euro, monete, Ue di Enrico Grazzini
Euro, come recuperare la sovranità monetaria
04/03/2014
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/alter/Euro-come-recuperare-la-sovranita-monetaria-22815
Il parere di Letta, secondo Scalfari:
Caro Matteo, chi fa da sé non fa per tre
Eugenio Scalfari
09 marzo 2014
[…] Quanto alle contestazioni della Commissione di Bruxelles sui conti italiani, il parere di Letta è che esse siano state fatte per dare al nostro governo un’arma in più per vincere le resistenze della maggioranza che lo appoggia e che ora comprende anche Berlusconi. Si tratterebbe insomma di un’iniziativa figurativa, tanto più utile oggi che la maggioranza comprende di nuovo Forza Italia, contraria al programma che Letta avrebbe voluto presentare e che invece fu superata dal massiccio voto contrario che lo fece fuori.
http://www.repubblica.it/politica/2014/03/09/news/caro_matteo-80558397/
Krugman: “Monti proconsole della Germania per imporrel’austerità all’Italia”
Pubblicato da keynesblog il 25 febbraio 2013 in Economia, Europa, Italia
http://keynesblog.com/2013/02/25/krugman-monti-proconsole-della-germania-per-imporre-lausterita-allitalia/
Appunto sul costo del lavoro in Italia
Da molti anni il dibattito politico e sociale è incentrato sul costo del lavoro italiano, ritenuto tra i più alti in Europa ed una delle cause principali della nostra bassa competitività, delle crisi industriali, delle delocalizzazioni aziendali, del calo dell’occupazione.
I casi più noti: della Fiat, tempo fa, [1] e dell’Electrolux, in questi giorni, [2] sembrano confermare appieno questa opinione.
Riporto, allora, questa analisi interessante, chiara ed utile di 2 anni fa, ma ancora valida (integrata da un documento altrettanto interessante allegato nel primo commento in calce), che fa chiarezza su queste tesi – in buona parte errate - riguardanti il tema in oggetto e quello connesso della produttività.
Perchè il ministro sbaglia su salari e costo del lavoro
Domenico Moro* - 07 Marzo 2012
http://www.economiaepolitica.it/index.php/europa-e-mondo/perche-il-ministro-sbaglia-su-salari-e-costo-del-lavoro/
Mi permetto di aggiungere per i profani:
Il costo industriale del lavoro (rilevato in contabilità industriale o analitica [3]) si compone di:
a) retribuzione diretta (o “netto pagato”);
b) retribuzione indiretta (contributi sociali, sia a carico dell’azienda - 23,81% - che del lavoratore - 9,19% -); e
c) retribuzione differita (13.a, 14.a, TFR, ecc.).
Il termine “contributi sociali” (“oneri sociali” in Contabilità Analitica) include tutto.
Il 9,19% a carico del lavoratore è a titolo di IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti)
Non vi è inclusa la malattia, che è a carico del datore di lavoro.
I tipi di contributi e le aliquote variano settore per settore.
Il calcolo dei contributi e le aliquote
In questa tabella, sono esposti in dettaglio i contributi relativi all’Industria.
TABELLE CONTRIBUTI INDUSTRIA
Le due componenti sub a) e c), ovviamente, sono al lordo delle imposte che gravano sul lavoratore e che vengono trattenute e versate al Fisco dal datore di lavoro; la componente sub b) viene anch’essa trattenuta e versata agli Enti previdenziali dal datore di lavoro.
Mensilmente (i report di Contabilità analitica hanno di norma periodicità mensile), nella retribuzione differita confluiscono anche i ratei di 13.a, 14.a, TFR, premio di produzione, ferie e simili.
La pensione non è inclusa nella “retribuzione differita”, ma scaturirà dall’accumulo dei contributi versati e che fanno parte della “retribuzione indiretta”.
L’azienda, parallelamente, contabilizza, in contabilità generale, [3] giorno per giorno, mese per mese ed anno per anno, gli stessi costi economici elencati sopra relativi a tutte le risorse umane in organico (separando e distinguendo il TFR allogato non in azienda, ma presso l’INPS od altri soggetti previdenziali) e, contestualmente, gli effettivi esborsi finanziari relativi ai soli lavoratori dimessi (per pensionamenti, dimissioni, licenziamenti, ecc.).
[1] FIAT
Pomigliano, il plebiscito non c'è stato. Fiat: "Lavoreremo con i sindacati firmatari"
23 giugno 2010
http://www.repubblica.it/economia/2010/06/23/news/a_pomigliano_non_c_il_plebiscito_62_2_di_s_il_fronte_del_no_al_36_-5073166/
[2] LA NOTA DELLA MULTINAZIONALE SVEDESE: LA RIDUZIONE E’ DI 130 EURO AL MESE
Il balletto delle cifre di Electrolux. Serracchiani attacca: «Basta ricatti»
La proposta dell’azienda e il no compatto dei sindacati. La task force per abbassare il costo del lavoro. L’incubo Polonia
28 gennaio 2014 (modifica il 29 gennaio 2014)
http://www.corriere.it/economia/14_gennaio_28/balletto-cifre-electrolux-serracchiani-attacca-basta-ricatti-f1c8ea92-8800-11e3-bbc9-00f424b3d399.shtml
[3] http://it.wikipedia.org/wiki/Contabilit%C3%A0
http://www.unibg.it/dati/corsi/87056/40711-1_1coge_coan.pdf
Aggiornamento:
Caso Electrolux: il vero cuneo è quello dell’euro
Andrea Ricci - 01 Febbraio 2014
http://www.economiaepolitica.it/index.php/lavoro-e-sindacato/caso-electrolux-il-vero-cuneo-e-quello-delleuro/
Post collegato:
FIAT, Marchionne, cogestione e produttività
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2754319.html
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